Home Cloud Informatica La “Cloudificazione” di Telco: Prima parte

La “Cloudificazione” di Telco: Prima parte

da Jason Andersen

I fornitori di servizi di comunicazione mobile e a banda larga (CSP) si trovano ad affrontare una proverbiale situazione di “buone e cattive notizie”. La buona notizia: l’utilizzo della rete sta esplodendo, poiché gli abbonati fanno dell’accesso ai servizi a banda larga una parte centrale della loro vita frenetica. La cattiva notizia: Molti degli abbonati alle app accedono attraverso la rete – Amazon, Netflix, Hulu, Google, ecc. – consumano carichi di banda senza generare ricavi di compensazione per i CSP. Per soddisfare la crescente domanda, i CSP sono costretti a espandere costosa larghezza di banda o rischiano di perdere abbonati quando la loro qualità di esperienza (QoE) non soddisfa le aspettative.

I tradizionali approcci CAPEX per aggiungere larghezza di banda sono troppo costosi, intaccando i margini di profitto dei CSP. Devono invece adottare un nuovo approccio, un cambiamento di paradigma nel modo in cui forniscono servizi che riducono i costi dell’infrastruttura e aumentano l’agilità del business.

La risposta si trova nella cloud. Il passaggio a reti virtualizzate, definite da software e “cloudificate” permetterà ai CSP di trasformare non solo le loro strutture dei costi operativi, ma anche i loro modelli di business. Ciò consentirà loro di implementare in modo rapido ed economico i servizi mobili e a banda larga altamente personalizzati che attireranno e manterranno gli abbonati, proteggendo al contempo i margini di profitto dei CSP.

Ma come arriveranno i CSP a un futuro con la cloudificazione? Penso che lo faranno in quattro fasi distinte. Diamo loro un’occhiata.

Fase 1: Virtualizzazione delle funzioni di rete (NFV)

Proprio come l’informatica virtualizzata ha trasformato l’impresa data center, così sarà per le reti telco. Il primo passo in questa progressione è NFV. In parole povere, NFV virtualizza le funzioni di rete in “blocchi” modulari (chiamati funzioni di rete virtualizzate, o VNF) che possono essere messi insieme per abilitare una varietà di funzioni di rete, dal controllo dei confini di sessione al bilanciamento del carico. Invece di sistemi individuali in esecuzione su costosi hardware proprietari per eseguire una singola funzione dedicata, queste funzioni sono eseguite in software come macchine virtuali in esecuzione su hardware COTS a basso costo. In effetti, questo fornisce un “pool liquido” altamente efficiente di risorse di calcolo allocate dinamicamente che possono eseguire qualsiasi funzione di rete con un controllo intelligente e basato su criteri.

Alcuni CSP stanno anche passando ad architetture di rete definite da software (SDN) per astrarre ulteriormente il piano di controllo della rete dal piano dati sottostante. SDN consente un instradamento efficiente e centralizzato, a differenza delle architetture tradizionali che richiedono che ogni componente della rete identifichi individualmente i suoi peer e ciò che dovrebbe fare in presenza di tali peer. Questo “disaccoppiamento” riduce significativamente i costi operativi.

La virtualizzazione non solo riduce i costi di fornitura dei servizi di comunicazione, ma consente un grado di agilità che i CSP potrebbero solo sognare con le loro infrastrutture legacy . E sta già accadendo. Alcune delle principali società di telecomunicazioni stanno conducendo prove di NFV con l’intenzione di implementarle nelle loro reti commerciali entro il 2016.

Fase 2: Strato di resilienza virtualizzato

La virtualizzazione ridurrà i costi e aumenterà la flessibilità. Ma poi? Il prossimo passo logico è la cloudificazione – la migrazione verso cloud tecnologie che permettono ai CSP di fornire servizi nuovi e innovativi che generano entrate aggiuntive. Sfruttando le sofisticate capacità di orchestrazione di cloud , i CSP potranno creare e distribuire servizi che combinano elementi di servizio e funzioni in modo dinamico, creando servizi altamente personalizzati che gli abbonati stessi possono fornire. I CSP saranno in grado di offrire servizi di fascia alta, attualmente disponibili solo per i più grandi abbonati aziendali, a chiunque. E possono farlo rapidamente, in modo economico e (soprattutto) redditizio.

Passare a un modello cloud aiuterà anche a ridurre i costi. Le tecnologie avanzate di oggi cloud forniscono l’automazione necessaria per consentire la scalabilità per ospitare enormi basi di abbonati e offerte di servizi complessi, controllando al contempo CAPEX e OPEX.

Nel prossimo post del blog, vedremo gli ultimi due passi che portano a una vera e propria cloudificazione telco.

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